Skip to main content

“Donne che sfuggono dall’amore” Intervista alla Dott.ssa Laura Mazzi uscita su Vero Salute di maggio a cura di Alessia Bottone

Cosa si intende per sindrome di Peter Pan?

Con “Sindrome di Peter Pan si intende una condizione psicologica ed emotiva di una persona anagraficamente adulta che in alcune circostanze della vita, in particolar modo nelle relazioni affettive, tende ad avere comportamenti e modalità  immature e disfunzionali, simili a quelle di un bambino o ad un adolescente. Vorrei sottolineare che non si tratta di un disturbo mentale!
I “Peter Pan”, infatti, sono  spesso persone dotate di grande intelligenza e fascino, persone che riescono grazie a queste doti, e al bisogno narcisistico di essere al centro dell’attenzione, a realizzarsi professionalmente e socialmente.
Tuttavia ciò che colpisce di queste persone è la loro incapacità a relazionarsi in modo adulto in campo affettivo: loro capacità di “amare” è rimasta bloccata ad un altra fase di vita, quella dell’infanzia, dove i concetti di responsabilità e di impegno nei confronti di un’altra persona non esistono!
Parliamo di sindrome psicologica per dire che non vi è intenzionalità o consapevole volontà nell’essere “Peter Pan”, ma piuttosto di un’inconsapevole incapacità di crescita emotiva.
Il “Peter Pan”, quando si innamora o si sente coinvolto in una relazione, ripropone una modalità affettiva legata al passato: quella in cui si percepisce come figlio o bambino e come tale chiede affetto e attenzioni, incapace poi però di ricambiare. Queste modalità vengono vissute da chi si relaziona a lui come disfunzionali, immature, cioè non adeguate alla sua età reale.

Perchè si parla più spesso  della Sindrome di Peter Pan al maschile?

Facciamo un passo indietro. Fu lo psicologo statunitense Dan Kiley  a parlare per la prima volta nel 1983 della Sindrome di Peter Pan riferendosi ad uomini non più giovanissimi, diciamo tra i 40 e i 50 anni di età, che si comportano da ragazzini.
E questa teoria risente della fase storica in cui nasce; nonostante siano trascorsi “solo” poco più di 30 anni, i parametri sociali, soprattutto in ambito affettivo e sessuale erano un po’ diversi da quelli di oggi: la donna doveva incarnare il ruolo per lo più di moglie e madre, diciamo più di Wendy che di Peter Pan!
Oggi gli schemi sociali sono differenti, così come i modelli educativi e conseguentemente anche le difficoltà psicologiche. In questo senso possiamo parlare a tutti gli effetti anche di “donne Peter Pan” riferendoci a chi continua ad avere stili di vita e modalità relazionali  da ragazze, da adolescenti, perennemente belle, giovani, in continua ricerca di stimoli e di attenzioni, ma estremamente fragili ed insicure.

Cosa succede se ad esserne colpite sono le donne?

Come dicevamo la nostra società è cambiata e garantisce maggiori libertà, diritti e opportunità per le donne. Tuttavia questo cambiamento ha portato con sé, oltre ad una modifica di modelli sociali, anche purtroppo la rincorsa verso parametri spesso troppo alti. Mi riferisco alla carriera, alla bellezza o ad una giovinezza che non deve mai passare. Questi “obiettivi” generano ovviamente senso di impotenza e frustrazione se non raggiunti o mantenuti. Le “Peter Pan” sono quindi, specularmente agli uomini, donne che sfuggono alle responsabilità, ai vincoli, soprattutto in ambito affettivo, con l’illusione che sottraendosi a questi legami la vita possa restare più spensierata, più piacevole, meno frustrante ed impegnativa. Una vita “da favola” insomma. Ecco quindi donne che cercano relazioni fugaci, rapporti brevi o che interrompono improvvisamente relazioni più durature e strutturate, insomma donne che scappano e fuggono. Però non si deve fare l’errore di pensare che la scelta di vivere la propria femminilità secondo uno stile di vita differente da quelli più’ socialmente condivisa – quindi restare single o scegliere di essere una donna in carriera – porti inevitabilmente a diventare “donne Peter Pan”. Si parla di questa sindrome al femminile quando dietro a questi comportamenti c’è un malessere emotivo, un’incapacità e non una non volontà costante nel vivere una relazione affettiva adulta e appagante che implichi non solo seduzione e richiesta di attenzioni ma reciprocità.

Identikit

Le Peter Pan sono donne tra i 35 e i 45 anni di età. Sono donne da un punto di vista anagrafico che, tuttavia, per aspetto fisico, scelta del look, modalità comportamentali sembrano essere “congelate” in una fase di vita antecedente.
Spesso sono affascinanti, con un forte investimento sul fronte estetico a cui dedicano molta attenzione ed energia. Dunque curate, attente alla moda, alla propria immagine e al proprio aspetto fisico. In maniera quasi ossessiva. Questo bisogno di sentirsi sempre belle, “bamboline perfette” rimanda ad una ferita affettiva, una carenza di  amore genitoriale, in cui la seduzione rappresenta lo strumento per ottenere una conferma. Significa sentirsi volute, apprezzate dall’altro. Paradossalmente, però, questa costante ricerca di conferme fa sì che le “Peter Pan” continuino la loro ricerca, passando da una conquista all’altra e costellando la propria vita di relazioni fugaci, non profonde e, alla fine, affettivamente poco appaganti.

Quali possono essere le possibili cause?

Peter Pan vive in un mondo fantastico lontano dai problemi dei grandi. Ecco che questa sindrome appare proprio quando arriva l’età adulta con i suoi passaggi e le sue responsabilità. Le “Peter Pan” hanno paura di crescere emotivamente perchè hanno paura di amare, perchè non sanno cosa voglia dire amare o perchè hanno una scarsa esperienza di cosa sia l’amore. Le “Peter Pan” sono state bambine cresciute da genitori con scarsa disponibilità affettiva. Figlie di padri assenti o emotivamente immaturi, madri depresse o insicure che hanno cercato conforto e supporto nelle figlie piuttosto che dare a loro sicurezza e stabilità. Genitori e figure di accudimento che non sono stati in grado di fornire l’amore, le attenzioni e le sicurezze necessarie a queste bambine per crescere forti ed emotivamente equilibrate.

Le conseguenze

Le “Peter Pan” sono donne irrequiete, spesso incostanti che faticano a crescere ed ad accettare lo scorrere del tempo e le responsabilità di una vita adulta. Le conseguenze possono essere relazioni affettive fugaci, amicizie superficiali e transitorie. Ma la volubilità può anche compromettere la sfera lavorativa, laddove risalta un’incapacità ad assumersi responsabilità. La costante potremmo dire è questa incapacità nel dare amore, affetto, attenzione, continuità, poiché prevale il costante bisogno di avere, di ricevere in forma egoistica ed infantile.

Suggerimenti per uscirne.

Per vincere i disagi provocati dalla sindrome di Peter Pan è necessario un percorso di psicoterapia, durante il quale si può essere aiutati e supportati nell’accettarsi e nel provare a cambiare. Il percorso terapeutico parte dal prendere consapevolezza della propria immaturità emotiva e, quindi, dei propri limiti. Successivamente, è importante cercare l’origine di ciò che ha determinato il proprio blocco emotivo, la propria immaturità affettiva. Infine, accettare se stessi e la propria vita, con i suoi limiti e le imperfezioni. In altre parole, imparare ad amarsi in modo adulto per poi riuscire ad amare gli altri.

Donne che sfuggono dall’amore.

Articolo di Vero Salute di Maggio a cura di Alessia Bottone

Leave a Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.